giovedì 8 settembre 2011

Oggi..

Tiepido timido Sole,
con nebulosa piatta,
di bianco,
presagio d'autunno.

Nei campi stormi di corvi
in assalto alle briciole,
zampettano neri, lucenti,
in fisionomia ombra,

metafora condita del sopravvivere,
caldo, eterno bacio velato
di Dio greco,
in forza a natura.

Libero cielo d'azzuro soffuso,
in melanconia docile
che sfiora delicate, sontuose
carezze in arcobaleno di letto,
fresco di libido..

Marusca Leali

mercoledì 31 agosto 2011

Bellissima scultura di pietra (A Sara)

L'Anima limpida

nel suo essere liquida,

vaga nell'acqua di onde,

trasportando il ritmo fioco

del palpito che in gola

si spegne.

Concetto contorto di ossa,

che fuggono all'anima,

in paura fatica,

invidiando la liberazione

che trasporta lontano

dalle rive,

la piccola luce.

Ti vedrò calare

nelle ombre assolate,

chiamarti al chiarore del cielo

servirà a restare vicina,

mentre crescerà,

la vita,

lontana da te,

bellissima scultura di pietra.

Così vera, da galleggiare

fra il salto di pesci,

nel Lago di specchi

colmo del tuo Universo percorso.

Lasciandoci addosso,

la certezza delizia,

del vivere eterno.


Leali Marusca..

martedì 23 agosto 2011

Principio di vuoto/nulla/buio..


Il nulla armonico


nel silenzio confuso


da sonagli al collo;


cani legati.





S'incontra il buio nero,


e la notte a riempire


quel che resta del giorno.





Un bagno,


coinvolgimento arcano,


rifugio umano


in strano riposo,





miscuglio danza,


del muoversi lento


nel vuoto..





Leali Marusca..

mercoledì 17 agosto 2011

"Il quattro andiamo a vedere Vasco a Torino"
"Non mi è mai piaciuto tanto, solo qualche canzone"
"Ma è il cantante italiano metallaro d'eccezione"
"Solo perchè è l'unico, questo non vuol dire che sia bravo, ci sono altri modi per essere patriottici"
Stto al sole d'agosto, su di una spiaggia ai piedi della meravigliosa Populonia, si scambiarono opinioni di gusto discutibile, ma sotto il sole, così forte e dopo qualche birra Moretti tutto può diventare possibile, ogni argomento può resciuscitare i morti, anche se Carla, dentro di se sapeva e pensava, ridendo con le cellule, che erano discorsi superflui, senza ne capo ne coda, solo la stoccata sul senso patriottico era qualcosa di serio, tutto ilresto banalità, ma le accettava tranquilla, era la mare, in spiaggia, al sole, cosa poteva voler di più?
Discorsi particolareggiati?, Pesanti, carichi di oggetti di mistero e trasformazioni ideologiche?
Niente di tutto ciò, se fosse stato per lei, avrebbe dormito per cinque giorni di fila, senza sentire e dare ascolto a nessuna voce del mondo, per non sentire il Mondo, solo occhi chiusi e crvello staccato; a volte immaginava che in un futuro s'inventasse la macchina scaccia pensieri, una sorta di camera iperbarica o i-pod tascabile, questo sarebbe dipeso solo dall'inventore, in cui appoggiare delicatamente il cranio e via, in un mondo vuoto, dove non si sarebbe pensato a nulla, non una sorta di viaggio tridimensionale in un altro spazio o visioni allucinogene, no, niente di tutto ciò, solo vuoto, così perfetto, disteso sciolto nel liquido che scorre nel cervello e mentre pensava a questo sentiva il benessere del sogno realizzarsi in tempo reale, così, con gli occhi dischiusi e la testa reclinata verso l'alto in posa di ricezione, come quando si è seduti e si sta per baciare una persone che arriva da dietro, in piedi e si ricurva dolcemente su di noi, con le labbra calde di passione e voglia, mentre tu, non vuoi nient'altro che pace.
pensava anche a questo, che a volte era una tortuna fare sesso, non tanto per l'atto, perchè poi le piaceva e tanto, ultimamente lo stava facendo sulla lavatrice, stava sperimentando la centrifuga senza avere risultati eccellenti, ricordando a malincuore di non essere nata anni prima, quando con quei marchingeni potevi saltare sul serio, ora sono tutte silenziose, distaccate dal mondo, fanno il loro compito in silenzio, come schiavi che non deono lamentarsi, comunque non s'arrendeva e tra il lavandino e la lavatrice ci dava dentro, ci stava anche comoda ma era il momento prima, quell'attimo che fa scattare la molla che era da tempo a non partire, non sapeva bene cosa accadeva, però continuava ad essere distratta dai suoi lungimiranti e a volte inutili pensieri e tutto passava al secondo piano, ecco perchè sognava ardentemente quella macchina mangia pensieri.
Sapeva benissimo quanto bello fosse far l'amore, ma davvero, erastanca di ogni cosa, di ogni piccolo particolare che la portasse sulla Terra, forse stava viaggiando alta, verso quello che si diceva la nuova era di liberazione, sta di fatto che a volte non ci capiva più nulla e sitrovava a grattarsi il capo cercando un punto d'incontro, oppure, si lasciava andare e fumava qualche canna o delle pipe d'erba o fumo, per distendersi, lasciarsi andare, dimenticare e questo piacere sensibile dato dal fumo spirato le donava percezioni sensibili che la mettevano anche a disagio verso gli altri, perchè in quei momenti era nella sua macchina mangia pensieri e nessuno la interessava, solo i baci con la lingua che dava al suo ragazzo, ma erano coccole docili, intense e poi, piano piano, quando tutto ritornava adavere i suoi colori naturali, si stendeva nel suo letto, sotto la zanzariera, protetta da ogni disturbo possibile e si conciliava con il mondo, con le pene della giornata, con quello che l'aveva sorpassata in tangenziale tagliandogli la strada o quello che le stava attaccato al culo per sorpassarla, si conciliava con i suoi avi, i suoi familiari che un tempo erano stati assenti, si conciliava con suo fratello che ormai non le faceva più paura ma che dentro di se, sapeva bene che la paura e la violenza provata non l'avrebbero abbandonata mai e si conciliava anche dal suo uomo distratto che dimenticava ogni cosa, dalle cartine per il tabacco a quello che voleva mangiare appena dopo chiuso il menù e pensava che lei non doveva ricordargleilo per non finre come quelle donne che inseguono i sogni degli altri, Roberto doveva cercare di sforzarsi, di arrangiarsi, ma era buono, bravo e si amavano, queste erano solo paranoie destinate alla macchina mangia pensieri, dopo, in silenzio, si concilava con se stessa, dimenticandosi chi fosse, lasciandosi trasportare nelle ombre del vento notturno per un buon sonno ristoratore, verso la meta cercata tutto il giorno, il silenzio dei sensi.

Marusca Leali

mercoledì 29 giugno 2011

L'ANDATA..

Salve a tutti, lunedì mi ha lasciato uno dei miei maestri di disegno, anzi, il maestro di disegno, colui che mi ha insegnato l'arte della prospettiva, della matita, della seppia e del carboncino ed anche qualche trucco per dissimulare forme nella pittura ad olio e tanto, tanto, tanto altro, di seguito solo un piccolo ringraziamento a quest'uomo che non voleva morire e me lo diceva in continuazione, ogni volta che andavo da lui, mi lacerava l'anima con le sue frasi in dialetto bresciano, "voe mia morer", "io non voglio morire", ed io gli raccontavo la storia del Verga, di Mazzarò ma, come, infine, potevo rincuorare una persona destinata alla fine?
Nessuna storia sarebbe stata degna di quella situazione ed io, come tutti con l'impotenza in mano, me ne sono stata seduta ad aspettare..

L'andata (Ovvero la stregua agonia e partenza di Luigi Diotti)

La morte è solo la finzione
di questa vita,
che lascia la sua Terra Balorda
entrando nel mare calmo
di nuove scoperte.

E' l'anima stanca
di aver già visto
che cede alla tentazione
di vedere altro,

così, percorre il lastricato
Oceano Pace,
abbracciato ai suoi perchè
e alla sua smania di respiro,
giocando con l'amica morte
alla prospettiva migliore,

affiatandosi, per il cammino desto,
che non allude a paura;
spinto solo,
dalla curiosa necessità,
di vivere ancora..

Leali Marusca..

venerdì 3 giugno 2011

La trota..

Mi trovavo al solito posto a Moniga del Garda, nella spiaggia che noi chiamiamo Il Campeggio abbandonato, perchè, in effetti,un tempo in quel luogo esisteva un campeggio, ero sugli scogli lisci che vanno nell'acqua accanto a me due persone, amiche, fratelli compagni di vita, ad un certo punto arriva un uomo ci saluta e si prepara per andare a pescare, dovevi vederlo, già solo da come si vestiva, muta, pinne, maschera tutto in atteggiamento da militare, manco andasse a caccia di Squali, inizia a declamare quanti pesci pesca alla settimana, come gli piace cacciare e sorprenderli, tira fuori il suo cazzo(perchè comunque potrebbe essere definito come estensione di tale, secondo psicanalisti ecc..) di tridente e si tuffa.
Noi siamo rimasti a farci i fatti nostri un po' allarmati e sconcertati da questo essere sbruffone e anche un po' pietoso, ad un certo punto vediamo alzarsi dall'acqua una specie di Nettuno, molto più sfigato del Dio, che si inerpica a fatica sugli scogli ed arriva da noi, con il sorriso sulle labbra di chi vuol farci notare che ci ha detto la verità e mi sbatte in faccia una carpa di tre kg, con la bocca aperta a chiedere aiuto, e povera, lei non parla ma i suoi occhi si, l'ho guardato con odio e sono scoppiata a piangere, gli ho intimato di ucciderla per bene invece di stare lì come uno stronzo a far vedere il suo trofeo agonizzante, ho chiuso gli occhi e l'ha fatto, è stato tremendo sentirla battere i suoi ultimi colpi di vita, con la coda, con l'estistere vago, disperso nel morire nel secchio, i suoi nervi lasciarsi andare all'ultimo spasimo, non ce la facevo più, avrei voluto picchiarlo.
E, alla fine di tutto ciò fece una cosa a mio avviso ancora più crudele, la pensò alla stessa maniera del tuo cacciatore di funghi, e successe mentre noi ce ne stavamo andando perchè furibondi, delusi e con un sorriso smorzato..ci disse, bello tranquillo:
"Scusate ragazzi, la volete?, io ho il frezzeer pieno a casa e non so dove metterla"...
Lo mandai a fanculo, proprio così, a fanculo, dicendogli che poteva evitare di ammazzare ancora, visto che l'unico dilemma poi, è dove metterle..
Gli uomini sono le uniche bestie che uccidono per piacere, per sentirsi più grandi e potenti le altre bestie lo fanno solo per mangiare e sopravvivere..ed è triste ciò, perchè, benchè anchio mangi carne, cerco di avere rispetto e non una passione sfrenata per l'omicidio..

VOGLIA DI SILENZIO.. Sentimento che esplode la voglia di silenzio, malinconico acume d'ispirazione che se ne va annebbiato tra il p...