il parto di mia figlia Maya, dopo ciò mi sono sentita più vicina
alla creazione divina naturalistica, intimistica che tutti ci ha creato:
Il primo sguardo.
Spinta
nella notte fredda di neve
al lume tenue d'acqua torbida,
a prender fiato
e sgranare gli occhi
fino all'uscita ultima
di creatura selvaggia,
non addomesticata,
lasciata libera di governarsi
nella curiosa curiosità,
di abbandonarsi tra le braccia strette di Madre.
Un primo sguardo al mondo,
fugace,
un saluto fra i denti palpitanti adrenalina
e voci narranti benvenuto
a moltiplicar il bene,
in quell'assolo di tempo che infinito
ha portato pace..
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